Come scegliere il target nelle campagne Display

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Scegliere il target delle campagne, Display o Ricerca, è sempre un momento importante che richiede una strategia di base molto chiara.

Come abbiamo visto nei precedenti articoli, vi è una grande differenza fra la rete Ricerca e la rete Display

La rete Display ha il compito di intercettare una specifica necessità dell’utente in un momento definito del proprio customer journey.

 Nel caso della rete di Ricerca invece, viene stimolata una domanda latente.

Le due reti, oltre ad avere obiettivi diversi, hanno modalità e impostazioni differenti.

Per quanto riguarda la campagna Display è possibile intercettare l’utente in base a diverse tipologie di strumenti: per parole chiave, per interessi, per argomenti, per posizionamenti oppure selezionando i dati demografici del nostro target.

In questo articolo vediamo come scegliere il target nelle campagne Display e ottimizzare gli annunci.

Parole chiave

Quando scegliamo questa opzione dobbiamo stare molto attenti perché, nella rete ricerca utilizzare keyword specifiche produce risultati più alti.

Invece, per quanto riguarda la display, potrebbe essere controproducente poiché la piattaforma potrebbe non trovare pagine attinenti all’argomento.

La scelta delle parole chiave della rete Display si distingue da quella Search perché il sistema lavora secondo due modalità (che è possibile selezionare in partenza): 

Pubblico: le keyword vengono usate per intercettare gli interessi personalizzati ricavati dalla piattaforma sulla base delle ricerche condotte degli utenti negli ultimi 30 giorni.

Contesto: il sistema utilizza le keyword solo per abbinare i banner a pagine che trattano temi compatibili. Nelle opzioni consigliate, appare la prima modalità, che è il metodo più efficace.

C’è da fare una piccola precisazione: il sistema lavora in base alle linee guida che noi inseriamo e alla tipologia di corrispondenza che utilizziamo, durante la costruzione della campagna Display.

Se usiamo keyword con corrispondenza esatta e/o a frase, potremmo rischiare di limitare il contesto e ridurre così la visibilità dell’annuncio.

Se invece, utilizziamo parole troppo generiche e dal significato ambiguo (ad esempio che richiama falsi sinonimi), Google inserirà l’annuncio anche in quei siti non del tutto pertinenti, rendendo meno efficace la campagna.

Per garantirci delle buone prestazioni, dobbiamo cercare di utilizzare parole con corrispondenza più stretta e ridurre al minimo il rischio di errore da parte del sistema.

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Interessi

Google ADS per creare le categorie di interessi usa le query di ricerche digitate dagli utenti negli ultimi 30 giorni, durante le loro ricerche.

In questo modo, il sistema analizza, aggrega a distingue diverse query traducendole in categorie che ogni inserzionista può utilizzare per raggiungere il proprio target.

Esempio, se voglio promuovere prodotti per la casa, il sistema prenderà in considerazione tutti quegli utenti che negli ultimi 30 giorni hanno ricercato informazioni simili.

Pertanto possiamo utilizzare due diverse categorie di interessi per perfezionare la ricerca: affinità intenzioni.

Nella sezione affinità troviamo una vasta gamma di categorie e sottocategorie. Le categorie, come detto poco fa, sono il risultato delle ricerche fatte dagli utenti che il sistema riconosce e cataloga; pertanto non c’è da meravigliarsi se sono molto generiche.

Per gli inserzionisti che vogliono delineare un target più definito, vi è la possibilità di creare degli interessi personalizzati insieme ai segmenti in-market.

target campagne display

Per creare degli interessi personalizzati possiamo inserire delle parole chiave (almeno 5) grazie alle quali il sistema è in grado di identificare gli utenti che hanno utilizzato queste query per le loro ricerche.

Oppure inserendo siti web (almeno 5) dai quali il sistema riesce a dedurre quali utenti hanno cliccato su questi siti e, successivamente, inserirli nel segmento di riferimento.

Quando si utilizza questo strumento è importante utilizzare URL o keyword che non portano il sistema in errore.

Se, una volta inserita una keyword o un link, gli argomenti principali del sito sulla destra registrano dei valori differenti rispetto al settore di riferimento, è il caso di rimuoverli o modificarli.

Mentre nella categoria intenzioni , troveremo tutti quegli utenti che Google ritiene più propensi ad acquistare prodotti o servizi. 

L’utenza in questo caso è orientata all’acquisto online e le categorie in-marketing sono molto più dettagliate.

interessi personalizzati adwords display

Anche in questo caso l’inserzionista può personalizzare il proprio annuncio, seguendo lo stesso meccanismo che abbiamo utilizzato per i segmenti di affinità.

In questa area è possibile utilizzare più categorie per lo stesso gruppo di annunci.

Noi di BriefMe, utilizziamo una categoria per ogni gruppo di annuncio in modo da analizzare meglio le performance di ogni gruppo.

Argomenti

Se nel caso precedente abbiamo “individuato” l’utente in base alle sue ricerche, questa volta saremo noi a decidere gli argomenti delle pagine nei quali far comparire l’annuncio.

argomenti rete display

In questo caso, per rendere efficaci ed efficienti le campagne, possiamo scegliere le categorie (che sono già preimpostate) più vicine al nostro settore.

In questa sezione non abbiamo la possibilità di personalizzare il segmento, perciò possiamo utilizzare o un’unica categoria se bene allineata con l’offerta, oppure utilizzarne diverse per cercare di delineare il più possibile l’offerta.

Anche in questo caso, consigliamo di separare gli argomenti per ogni gruppo di annunci così da garantire una visione completa delle performance.

Posizionamenti

Questa opzione ci consente di selezionare i siti nei quali vogliamo far girare il nostro banner.

Per fare ciò possiamo lavorare nel pianificatore display che, dopo aver inserito una o più keyword, presenta un elenco di siti, app o video, oppure possiamo utilizzare i posizionamenti più performanti emersi in gruppi già avviati.

In questo caso i siti vengono selezionati in base all’analisi delle prestazioni avvenute nelle altre campagne.

Anche qui, utilizzare parole chiave molto specifiche potrebbe essere un bene poiché consente la visualizzazione dell’annuncio solo in siti pertinenti.

Se il nostro obiettivo è quello di aumentare la notorietà del brand, possiamo utilizzare anche opzioni più generiche, ma se vogliamo promuovere qualcosa di specifico, comparire in siti attinenti potrebbe migliorare le performance della campagna.

Come vedi ogni rete ha degli strumenti che, se utilizzati correttamente, possono aiutarti a realizzare una campagna di successo.

Ora che hai capito come scegliere il target nelle campagne Display, scopri tutti i nostri servizi dedicati a Google Ads o inviaci una e-mail a hello@briefme.it per fissare un appuntamento con i nostri esperti.

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