Come scegliere le giuste keyword per Google Ads

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Google Ads, nel corso degli anni, ha sempre migliorato l’utilità della piattaforma, puntando sull’automazione dei processi. Nella nuova versione, infatti, la piattaforma è stata progettata per bypassare tutti i processi manuali come la scelta delle keyword e creazione degli annunci, prendendo le informazioni direttamente dalla pagina di atterraggio.

 Nei nuovi account questo modo di operare è contrassegnato dall’opzione “dinamico” nella sezione “tipo di gruppo di annuncio”.

Sebbene possa sembrare un vantaggio scegliere quest’ultima opzione, è da tenere a mente che la versione automatizzata non è ancora definitiva, e per questo, è consigliabile operare in modo “standard”.

Inoltre data l’insicurezza della piattaforma ad oggi, vediamo come e attraverso quali strumenti è possibile realizzare campagne Search performanti in modo “tradizionale”.

Come scegliere le giuste keywords: utilizza poche parole ma specifiche

Prima di tutto, l’inserzionista deve scegliere delle keyword per la realizzazione degli annunci.

Ricorda: più parole chiave verranno inserite all’interno dei gruppi di annunci, maggiori saranno le possibilità che questi vengano attivati.

Non è detto, però, che questa frequenza nell’attivazione generi conversioni. Per ottimizzare l’investimento pubblicitario è bene utilizzare poche parole ma molto specifiche.

Un utente che conduce una ricerca sul web, ha già chiaro il bisogno da soddisfare e per questo digiterà determinate keywords nel box di ricerca.

Perdipiù scegliere parole molto definite, permette di intercettare un segmento specifico di consumatori e aumentare il numero di conversioni.

Ricordiamo che l’opzione ricerca darà più frutti se utilizzata in momenti specifici del customer journey.

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Utilizza gli strumenti proposti da Google Ads

Oggi, a rendere più semplice il processo di ricerca e su come scegliere le giuste keywords ci pensa Ads, che mette a disposizione all’interno della stessa piattaforma, un suggeritore automatico di keywords, potenzialmente utile alla campagna ma non privo di errori.

Facciamo un esempio: ipotizziamo di voler promuovere un corso di digital marketing.

 Inseriremo all’interno della sezione “inserisci il tuo prodotto o il servizio” le parole “corso digital marketing”.

Il suggeritore ha proposto le seguenti parole e combinazioni di parole:

  • Corso marketing e comunicazione
  • Corso di marketing e comunicazione
  • Lezioni di marketing
  • Corso seo online
  • Corso web
  • Corso di marketing online
  • Master in marketing e comunicazione
  • Corso di social media marketing
  • Corso di marketing
  • Corso social media
  • Corso social media marketing online
  • Corso marketing
  • Web corsi
  • Social web marketing

Utilizzare tutte queste parole, anche se attinenti e collegate al corso, potrebbe non rivelarsi un’ottima idea per i nostri obiettivi, per due motivi:

  1. confondono l’utente
  2. si investono porzioni di budget per parole che non producono conversioni

Per non incappare in errori del genere, ossia utilizzare molte parole che non generano risultati, è bene tematizzare o verticalizzare il più possibile i gruppi di annunci, dividendoli secondo criteri ben definiti.

Questo sforzo di classificazione porterà a raggruppare in diversi compartimenti prodotti/servizi e di conseguenza, la ricerca delle parole chiave e la successiva scelta, sarà molto più precisa e naturale.

Il consiglio che noi di BriefMe possiamo darti è quello di utilizzare poche parole ma fortemente collegate al tuo business, magari quelle con un elevato volume di ricerche mensili e poi, budget permettendo, potrai aggiunge in seguito altre parole e testarle.

Utilizza la corrispondenza

Le campagne Search vengono attivate quando un utente digita una keyword utilizzata dall’ inserzionista. Ma non è sempre il match è positivo: può capitare che nonostante la parola utilizzata sia la stessa, l’annuncio non risponde ad un bisogno dell’utente.

Per evitare questo inutile spreco di risorse, la piattaforma suggerisce un’opzione che permette di decidere per quali keyword attivare gli annunci e per quali no, e questa è la corrispondenza.

Abbiamo cinque diverse tipologie di corrispondenza:

  1. Corrispondenza estesa: Corso di digital marketing. È l’opzione di default che fa attivare l’annuncio per tutte le ricerche che includono la parola chiave selezionata, errori di ortografia, sinonimi, ricerche correlate e altre varianti pertinenti.
  2. Corrispondenza estesa modificata: +corso +marketing. Si aggiunge il segno più (ad esempio, + parola chiave) per modificare una parola chiave a corrispondenza generica. Gli annunci vengono attivati per ricerche che includono parole chiave a corrispondenza generica modificate (o varianti simili, ma non sinonimi), in qualsiasi ordine.
  3. Corrispondenza a frase: “corso digital marketing” attiva gli annunci solo in corrispondenza di una frase o delle sue varianti simili precedute o seguite da una o più parole.
  4. Corrispondenza esatta: [corso digital marketing]. Attiva gli annunci solo in corrispondenza di keyword uguali o alle sue varianti simili. Queste ultime includono anche parole in ordine diverso, con errori ortografici ma con il significato invariato.
  5. Corrispondenza inversa: -SEO, “- SEO”, [-SEO]. Gli annunci, in questo caso, vengono disattivati per quelle parole che non produrrebbero delle conversioni. Esempio, se inseriamo come corrispondenza inversa la parola SEO, ogni utente che digiterà Corso SEO, il nostro annuncio verrà disattivato.

Controlla periodicamente il report “termini di ricerca”

Per quanto minuziosi possiamo essere nella scelta delle parole chiave e delle corrispondenza da utilizzare, ci sarà sempre qualche parola che attiverà gli annunci senza produrre i risultati.

Per scremare ulteriormente le keyword e decidere per quali combinazioni di parole è possibile attivare l’annuncio, possiamo consultare il report “termini di ricerca”.

Questo strumento offre la possibilità di eliminare le parole che non sono significative per la campagna, oppure inserire all’interno della lista nuove parole da utilizzare per andare in contro alle esigenze degli utenti.

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