Anche se ormai viviamo nell’era dei social network, non vuol dire che dobbiamo utilizzarli tutti, sopratutto nello stesso modo.
Peccare di onnipresenza potrebbe comportare un utilizzo erroneo o poco professionale del social, “danneggiando” così l’immagine aziendale.
Per far in modo da ridurre le possibilità di errore, proveremo a descrivere i diversi social network individuando le potenzialità di ognuno e sopratutto, capire “a cosa servono”, senza incappare nel classico errore di utilizzarli tutti nello stesso modo.
Inoltre, individuare il social giusto significa aver individuato il target, le abitudini di consumo degli utenti, i topic che suscitano interesse.
Quindi, dopo questa analisi, è sicuramente più facile per l’impresa raggiungere il proprio pubblico, evitando perdite di tempo e di denaro.




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Il primo social network di cui parleremo, è Facebook. Il social conta circa 1 miliardo e mezzo di utenti a livello mondiale, diventando così il social più importante del mondo.
Facebook basa le sue attività sulle interazioni fra gli utenti (network-based) pertanto lo scopo primario di chi usa questo social deve esser orientato all’aumento delle connessioni con gli utenti.
I contenuti che scegliamo di pubblicare, devono avere come scopo la creazione di connessioni, interazioni, dibattiti e soprattutto contatti.
Facebook è un ottimo strumento promozionale in quanto registra un altissimo numero di accessi mensili ed è munito di strumenti atti ad ottimizzare i propri risultati.
Grazie alle campagne promozionali è possibile inserire l’obiettivo che si intende raggiungere, il target e il budget da investire. Per completare i vantaggi derivanti dall’uso del social, è possibile monitorare le attività e analizzare i dati.
Questo rappresenta un vero e proprio punto di svolta perché offre la possibilità di “aggiustare” la campagna in corso d’opera e studiare/ascoltare i clienti, delineando azioni comunicative e prodotti mirati secondo le loro esigenze.
Per farla breve, Facebook è un ottimo strumento per creare o solidificare l’immagine aziendale, grazie l’interazione con i follower.
Il secondo social network più utilizzato dalle imprese è Instagram, che conta 400 milioni di utenti ed è un social orientato specialmente al contenuto (content-based).
Questo vuol dire che, a differenza di Facebook, non è indispensabile avere una rete di follower con i quali interagire ma, grazie agli hashtag e quindi ai topic, è possibile per l’impresa spaziare all’interno del social, mostrando a più persone i propri contenuti organicamente (gratis) ed aumentare la propria visibilità e, perché no, anche il numero dei follower.
Sempre in ottica content-based, ritroviamo Youtube che è una piattaforma atta a contenere video di qualsiasi genere, indispensabile soprattutto per le imprese che caricano i video aziendali sui propri siti. YouTube è un ottimo strumento anche per migliorare il posizionamento aziendale in quanto collegato direttamente a Google. Conta un miliardo di utenti unici mensili, di cui la maggior parte sono adolescenti.
Anche Twitter, è un social content-based, ma a differenza di Instagram, condivide specialmente testi. Conta 320 milioni di utenti attivi e, benché se ne dica, è un ottimo strumento di comunicazione.
Attraverso gli hashtag è possibile focalizzare l’interesse su un argomento specifico. La limitazione di Twitter è possibile riscontrarla nella creazione vera e propria del messaggio che costa di 140 caratteri e per di più, comporta uno sforzo maggiore per l’utente nel creare un tweet interessante.
Inoltre essendo un social flash, le notizie hanno vita breve, mediamente una notizia ha 4 h di vita prima di essere completamente invisibile. Per questo molte aziende tendono a “tweettare” la stessa notizia anche più volte al giorno.
Tornando in tema di network-based, troviamo LinkedIn, il social network basato sulle relazioni professionali che conta 380 milioni di membri.
LinkedIn a differenzia dagli altri social, incentra le sue attività sulle relazioni professionali degli utenti. Diciamo che non è il luogo per gattini o stati come “Buongiorno amici!”.
Mediamente il 79% degli utenti ha più di 35 anni ed il 57% delle aziende è munita di pagina LinkedIn. All’interno del social è possibile trovare annunci di lavoro o aumentare la propria rete di contanti.
LinkedIn è indubbiamente il miglior social nel mondo in ambito B2B, poiché ogni azienda presenta dei contenuti specifici e molto settoriali, così da attrarre l’attenzione a chi ha bisogno di un determinato prodotto-servizio.
Passiamo a Pinterest, social basato soprattutto sulla validità dei contenuti. È un luogo in cui è possibile ricercare nuove idee e conta 100 milioni di utenti attivi mensili. È un social utilizzato maggiormente da donne (quasi l’80%). Circa il 66% degli utenti utilizza Pinterest per salvare i contenuti che reputano più interessanti.
Google, oltre ad essere un motore di ricerca, offre la possibilità di stringere relazioni sul proprio social Google plus. Esteticamente molto simile a Facebook, si differenzia da una propensione alla professionalità delle attività commerciali.
Conta 300 milioni di utenti attivi ed è un ottimo strumento per ottimizzare la propria posizione sui motori di ricerca (SEO).
Per concludere, i social network non hanno tutti la stessa funzione. Sarebbe utile differenziare i contenuti in base ai social utilizzati, modificando così anche i risultati che intendiamo raggiungere.
Facciamo un esempio.Ipotizziamo che BriefMe gestisca la comunicazione social per un’impresa che punta ad incrementare l’awareness.Su Instagram e Twitter, utilizzando gli hashtag opportuni, cercheremo di spingere il prodotto per aumentarne significativamente la notorietà.
Su LinkedIn costruiremo una pagina che descriva minuziosamente l’azienda ed il prodotto, e magari, potremmo pubblicare post attinenti al settore di riferimento o descrivendo le potenzialità del prodotto ed i campi di attuazione, puntando a intercettare l’interesse delle altre imprese e stringere relazioni.
Su Google Plus creeremo il profilo puntando ad ottimizzare la SEO.Su Facebook spingeremo più ad aumentare l’engagement, creando contenuti interessanti e sponsorizzando la pagina.
E voi, per incrementare l’awareness di un’azienda, cosa fareste? Scopri tutti i nostri servizi o raccontaci la tue esperienza scrivendoci a hello@briefme.it.
Stay tuned, stay engaged e stay happy.