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Alcune volte capita, specie nelle realtà più piccole, di non avere personale adatto alla gestione delle pagine social.
Attraverso questo articolo ti sarà possibile disporre di 5 semplici consigli per ottimizzare autonomamente la tua Social Media Strategy e raggiungere quei risultati che hai sempre sperato.
Prima di tutto quello che occorre ricordare è la regola delle 5 C: (Contenuto, Coerenza, Conversazione, Customer Service e Crisis Management) piccole osservazione e consigli che possono aiutarti ad implementare efficacemente la tua strategia.
Chi opera nel marketing non può non essersi imbattuto nelle 4P: Product, Price, Packaging e Place.
Ora facciamo un ulteriore salto in avanti e, in ottica digitale, conosciamo le 5 C: Content, Coerenza, Conversazioni , Customer Service e Crisis Management, che corrispondono alla spina dorsale di una buona strategia digitale.
Contenuti
“Content is the King”
È esattamente così. Nell’era del digitale tutto ciò che conta è il contenuto.
Aziende di successo basano le loro strategie social sulla creazione di contenuti di qualità, riscontrando per la maggior parte dei casi, un risultato positivo.
Nei social, la componente content è fondamentale. Un buon contenuto ha sicuramente molte più possibilità di divenire virale e condiviso da parte degli users e quindi, di “arrivare” organicamente a molti più utenti.
Sappiamo che i social si basano sulla condivisione e interazione dei post, perciò creare contenuti stimolanti ed oggettivamente interessanti, aumenta le possibilità di creare engagement.
Pensiamo Coco Chanel che ha integrato nel suo sito internet la sezione “Inside Chanel”, per raccontare la storia della nota stilista e degli step che si sono succeduti prima di condurla al successo.
Un esempio brillante di storytelling e contenuti di qualità.

Coerenza
Obiettivi —> Target—> Canali
Il solito schemino che può aiutarci ad essere coerenti con i nostri obiettivi e, soprattutto, con i nostri follower.
Dobbiamo sempre ricordare a chi vogliamo rivolgere la nostra offerta, come e con quali strumenti. Sarebbe impensabile creare ottimi contenuti e sbagliare il target, il risultato rimarrebbe invariato: zero.
Al contrario, pianificare a monte il target, i canali e le modalità di pubblicazione, potrebbe portare enormi vantaggi anche (e soprattutto) in termini economici.
Pensiamo ad esempio al noto marchio Hawkers Co. che rivolge la sua offerta ad un pubblico molto giovane. I contenuti che vengono postati sulle loro pagine richiamo la giovinezza, la freschezza e lo style tipico di quella fascia di età compresa fra i 15 e 25 anni.



Customer service
I social hanno l’obiettivo principale di “umanizzare” i brand, rendendoli più vicini ai clienti. Creare empatia, disponibilità e stringere relazioni è l’obiettivo di molte aziende.
Con i social è possibile fornire servizi di custumer care, ascoltando e aiutando il cliente. Alcuni studi dimostrano come il 70% dei clienti preferisce cercare su Twitter ipotetiche soluzioni che chiamare il servizio clienti.
A tal proposito è utile specificare che molte imprese utilizzano il social Twitter per offrire consulenza ed assistenza ai propri clienti.
Possiamo pensare alla Vodafone che ha investito nella creazione di un servizio di costumer care su Twitter.






Conversazioni
In realtà con l’avvento del web 2.0 possiamo dire che tutte le attività digital si basano sostanzialmente sulla comunicazione.
Il vero valore aggiunto è la creazione di conversazioni e relazioni. Attraverso le relazioni e lo scambio di opinioni, è possibile per le imprese monitorare ed ascoltare i propri clienti, modificando la strategia o il prodotto prima che sia troppo tardi.
Alcune grandi imprese, all’interno delle proprie mura, hanno a disposizione professionisti che monitorano ed ascoltano i clienti nelle community o nelle pagine social, raccogliendo analisi di profondità spontanee.
Crisis Management
Chiunque amministra un account social per un’azienda o per un brand, sa quanto è importante non commettere errori durante la pubblicazione di un post o di uno stato.
Gli utenti che sguazzano sui social, sono ben attenti ad annotare eventuali errori e a farli notare con una certa nonchalance e… cattiveria! Innescare un’aspirale negativa di commenti non è di certo un buon modo per essere popolari (nonostante il rimbalzo continuo ad ogni commento nelle home degli utenti) quindi occorre arginare quanto più è possibile il problema.
Uscirne con classe, o riparare brillantemente ad un’azione erronea commessa, è un ottimo modo per disintegrare questa ondata di commenti negativi.
Non si è mai del tutto pronti alla gestione di una crisi, ma mostrarsi preparati all’eventualità, formulare risposte oneste o ironiche, rassicurare gli utenti sull’accaduto, specie se frutto di una cascata di commenti negativi, e lavorare sul ripristino dell’immagina aziendale, sono fattori fondamentali che tutti i social media manager devono tener in considerazione.
Per fare un esempio di crisis management, possiamo pensare al tweet del famoso scrittore Roberto Saviano che scrisse “Khadz Kamalov, un giornalista coraggioso, è stato ucciso. 70 giornalisti russi uccisi in Russia. Qual’è il peso specifico della libertà di parola?”.
Notate qualche apostrofo in più? Bene, per svincolarsi dall’errore, rendendolo quasi intenzionale dopo le ripetute critiche, il nostro scrittore lancia un’altro tweet :



Prima di chiudere ed invitarvi a dire la vostra, vorrei aggiungere una sesta C, Continuità.
Lo so, il tempo non è molto, dobbiamo fare un sacco di cose in azienda ecc ecc. Però posso dirvi con assoluta certezza e convinzione, (giusto per usare qualche parola con la C) che la continuità e la coerenza portano effettivamente a dei risultati, magari non nell’immediato ma, nel lungo periodo invece, la continuità, premia.
Anche i follower notano la continuità di una pagina e soprattutto, colgono la discontinuità. Ipotizziamo abbiamo bisogno di informazioni su un prodotto o attività commerciale.
La prima cosa che la maggior parte degli utenti oggigiorno fa, è cercarla su Facebook. Sarà capitato a tutti, suppongo, di cercare qualcosa, atterrare sulla pagina e notare che l’ultimo post risale a qualche mese prima. Impossibile non notarlo, è diciamoci la verità, il pensiero che anche l’azienda non operi più ci sfiora.
Il consiglio che noi di BriefMe vogliamo darvi è di creare piani editoriali che possano aiutarvi nella gestione delle attività e che, in qualche modo, possano esservi da supporto per analizzare e monitorare il vostro lavoro sui social.
Se vuoi investire in una social media strategy di successo scopri tutti i nostri servizi o scrivici a hello@briefme.it.