Siamo nell’era delle notizie istantanee: sms in monosillabi, intere frasi costruite con le emoji, tweet dai caratteri limitati e messaggi vocali come se piovesse.
Questo perché non vogliamo ammorbarci nella lettura o nella scrittura di un testo.
Quindi, siamo sicuri di saper come comunicare?
Noi utenti “moderni” stiamo perdendo completamente l’abitudine di impugnare la penna e trasporre un pensiero in parole.
Non abbiamo il tempo materiale per soffermarci a pensare o, peggio, non vogliamo perdere tanto tempo a pensarci.
Utilizziamo parole semplici e generiche per indicare concetti complessi, senza sforzarci mezzo secondo in più per trovare la parola giusta che descriva al meglio un processo o un’azione.
Chi non ha mai dedicato un testo musicale o una poesia a qualcuno perché “rendeva meglio l’idea”? Accade più spesso di quanto in realtà non si pensi. È tutto un corri-corri generale, tanto che ci annebbia completamente la mente e ci priva della nostra capacità di pensiero.
Ed ecco che, schiavi dei messaggi vocali o delle chat “veloci”, ci troviamo a non saper più come esprimere un pensiero, oppure lo riduciamo all’osso per pigrizia.
E se da una parte non abbiamo il tempo di scrivere, dall’altra non abbiamo il tempo di leggere. Vogliamo articoli e notizie brevi, facili da leggere, ricche di informazioni e dirette.
Quindi, facendo la somma di queste due differenti abitudini (ovvero la difficoltà nella scrittura e l’esigenza di velocità), è facile dedurre che la comunicazione attuale è tutt’altro che semplice. Per poter registrare risultati significativi, la nostra comunicazione deve essere:
- Chiara.
- Diretta.
- Coincisa.
Quindi, siamo sicuri di sapere come far confluire queste caratteristiche in un unico testo?
Gli user che navigano nel mondo del web, sono “avidi di informazioni”. Sguazzano nei forum o nei blog alla ricerca di informazioni specifiche e dettagliate. Nel momento in cui atterrano su un sito internet capace di rispondere a tutte le loro domande, è fatta! Olè!
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Ma non sempre questo accade. Anzi, è molto semplice che ci si imbatta in blog aziendali o siti, sprovvisti di informazioni rilevanti. Questo “errore”, chiamiamolo così, nasce dall’impellenza di voler essere presenti sul web a tutti i costi, tralasciando qualsiasi formulazione strategica.
Cugini, amici o il fai-da-te sono le cause più frequenti della realizzazione di siti poco fruibili e confusi.
Eliminando tutta la sbobba su “ come i tuoi contenuti possono aiutarti nel miglioramento della SEO”, è utile almeno dirti che i contenuti costituiscono un motivo di differenza fra te e tutti gli altri.
Ora, non dico tu debba creare articoli shakespeariani o composti interamente da codici e key word per migliorare la SEO, ma prima di metterti giù a scrivere, poniti le giuste domande:
- a chi è indirizzato il messaggio?
- che tono di voce devo utilizzare per essere più efficace?
- contiene tutte le informazioni utili per il mio lettore?
- il testo è abbastanza fluido?
- e perché no, contiene i giusti requisiti per essere un articolo SEO oriented?
Se scrivendo di tuo pugno riesci a rispondere a tutte le domande è fatta, altrimenti, fermati. Bloccati. Un lavoro fatto male è peggio di un lavoro non fatto, almeno nel web.
Pensi che stia esagerando? Allora ti sfido ad un semplicissimo gioco: prendi una virgola e inseriscila all’interno di questa frase:
“Se l’uomo sapesse con certezza il valore che ha la donna andrebbe a quattro zampe alla sua ricerca.”
Ed ecco le due opzioni:
Se sei una donna, con assoluta sicurezza metteresti la virgola dopo la parola “donna”.
Se sei un uomo, con assoluta sicurezza metteresti la virgola dopo la parola “ha”.”
Sbaglio?
Julio Cortazar è l’autore di questa frase che rende perfettamente l’idea sull’importanza della virgola!




Ma se una virgola può cambiare il significato di una frase, cosa può fare un verbo sbagliato o un tone of voice inopportuno?
Quante volte è successo di atterrare su un sito internet per cercare informazioni aggiuntive su un prodotto e trovare un articolo incomprensibile, scritto da fisici nucleari? O peggio, scritto bene ma con un carattere minuscolo o con un font illeggibile?
I contenuti rappresentano la tua azienda, la tua personalità. Sono il primo elemento di contatto tra te ed il tuo cliente, e come Oscar Wilde ci insegna, “Non c’è mai una seconda occasione per fare una buona impressione la prima volta!”
Quindi davvero, bloccati. Fermati a pensare, fermati a provare, chiedi l’aiuto del pubblico, ma se ti rendi conto che il tuo contenuto non produce effetti, o almeno quelli sperati, fai un passo indietro. Cambia qualcosa e se non hai all’interno della tua azienda le competenze richieste, delega.
I contenuti possono generare conversioni, aiutarti a potenziare il posizionamento aziendale ed essere l’elemento differenziale fra te e la concorrenza!
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